Quando è cominciato il Nuovo Testamento?

Siamo soliti pensare che il Nuovo testamento sia iniziato con la nascita di Gesù e quindi con l’inizio dei vangeli. Invece a quanto dice la Bibbia il suo inizio è avvenuto 33 anni dopo la Sua nascita. Ci avevi mai fatto caso? Nemmeno io, fino a quando non mi sono imbattuto in un versetto che dice : «Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi.» (Luca 22:20).

Quante volte lo avrò letto, eppure soltanto da poco ho visto come queste parole possano cambiare il nostro modo di leggere la Bibbia, soprattutto i vangeli.

Come ben sai, la Bibbia è composta da due testamenti o patti: l’Antico e il Nuovo. Se hai una Bibbia cartacea tra le mani, troverai due pagine (che non sono state scritte da Dio) una prima del libro della Genesi intitolata “L’Antico Testamento”. L’altra subito dopo il libro di Malachia e prima del libro di Matteo con scritto “Il Nuovo Testamento”.

Forse ti sembrerà strano ma la pagina intitolata “Il Nuovo Testamento” si trova nel punto sbagliato della nostra Bibbia.

Dove inizia e finisce il Vecchio Patto?

Un patto è un accordo vincolante tra due parti caratterizzato da promesse e obblighi. Nel contesto biblico, il patto descrive il modo in cui Dio si relaziona con le persone. L’Antico Patto, che era basato sulla legge, era il modo con cui Dio si relazionava con il popolo di Israele. Il Nuovo Patto, basato sulla grazia, è il modo in cui Dio si rapporta con tutti, compresi gli ebrei.

Sto dicendo forse che Dio è cambiato? Assolutamente no! Anche perché la Bibbia dice che Dio è lo stesso e non muta (Malachia 3:6, Ebrei 13:8) ma ci dice anche che Dio può cambiare il suo modo di relazionarsi senza però cambiare la sua natura. Guarda per un attimo a come Dio si è relazionato con Israele prima e dopo il Monte Sinai dove è stata data la legge a Mosè.

Dio prima del Sinai Dio dopo il Sinai
Gli Israeliti si lamentano per le loro afflizioni e Dio prepara una terra dove scorre latte e miele (Esodo 3:7-8)

Gli israeliti si lamentano delle loro difficoltà e Dio fa divampare un fuoco in mezzo a loro (Numeri 11:1-3)

Gli israeliti si lamentano degli egiziani e Dio interviene liberandoli (Esodo 14:11-21)

Gli Israeliti si lamentano dei Cananei e vengono condannati a morire nel deserto (Numeri 14:26-37)

Gli Israeliti si lamentano della mancanza di cibo e acqua e Dio li nutre in modo soprannaturale (Esodo 13:1-17)

Gli israeliti si lamentano della mancanza di cibo e acqua e Dio manda una piaga di serpenti che uccide molti (Numeri 21:4-6)

Quindi, come per il Nuovo Testamento anche l’Antico non è iniziato con la Genesi bensì da Esodo 19, quando Mosè scese da quella terribile montagna con tavole di pietra:

5 «Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; 6 e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa. Queste sono le parole che dirai ai figli d’Israele.» (Esodo 19:5–6)

Questo patto come sappiamo è durato per centina di anni e non terminò con la decapitazione di Giovanni Battista. Né finì con la scomparsa di Mosè ed Elia sul Monte della Trasfigurazione ma il sipario cadde al sacrificio culminante dell’Agnello di Dio.

Il Vecchio Patto sarebbe finito, ma non prima dell’avvento del Nuovo Patto che la Bibbia ci dice esattamente quando fu stabilito. Ovvero durante l’ultima cena, quando Gesù disse che questa nuova alleanza sarebbe stata stabilita nel suo sangue ed entrata in vigore alla sua morte (Ebrei 9:16-17)

Ciò significa che l’Antico Patto, la Legge di Mosè rimase in vigore durante l’intero ministero terreno di Gesù.

Leggere i Vangeli con occhi diversi

Molti cristiani credono (inconsapevolmente) che Gesù abbia insegnato il Nuovo Patto. E avrebbe anche senso credere questo. Perché i racconti del Vangelo si trovano nel Nuovo Testamento. Ma diamo un’occhiata un po’ più da vicino a ciò che Gesù stesso dice a riguardo:

 «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. 18 Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto. 19 Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati sarà chiamato grande nel regno dei cieli.» (Matteo 5:17–19)

Gesù non ha distrutto né in alcun modo indebolito la Legge di Mosè o dei Profeti. Dice infatti che è venuto per adempiere la Legge, per osservarla in pieno. Avvertì addirittura i suoi ascoltatori di osservare anche il più piccolo dei comandamenti di Mosè.

Durante il suo ministero sulla terra, Gesù ha sempre sostenuto la Legge come un obbligo per ogni ebreo. Rimproverò i leader religiosi che erano bravi ad osservare le parti minori della legge ma ancor di più a trascurare le questioni importanti come la giustizia e la misericordia:

«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.» (Matteo 23:23)

Quindi Gesù, durante il suo ministero ha insegnato ad osservare l’Antico Patto.

Ora, che implicazioni dovrebbe avere nella nostra vita sapere questo? Che quando leggiamo alcune delle parole dette da Gesù, possiamo guardarle da una prospettiva migliore senza rimanerne confusi.

Tutto quello che Gesù disse nel suo ministero terreno era buono, ma non tutto quello che ha detto è buono per noi. Leggi le parole di Gesù nei vangeli e troverai storie di grazia senza precedenti e spietate dichiarazioni di legge.

Se mescoli questi messaggi è sicuro che finirai per essere confuso avendo la tentazione di bilanciare la grazia con la legge. La soluzione però, non è bilanciare Legge e Grazia, ma nel filtrare tutto ciò che si legge attraverso l’opera compiuta della croce.

Come cristiani del Nuovo Testamento, leggiamo giustamente l’Antico Testamento alla luce del Nuovo, comprendendo che i comandamenti dati agli ebrei non sono sempre direttamente applicabili a noi credenti comprati con il sangue. Tuttavia, dovremmo stare attenti a fare la stessa cosa quando leggiamo i Vangeli, poiché non sono l’inizio del Nuovo Testamento, ma la conclusione dell’Antico Testamento.

«Perché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi (le persone che continuano a seguire la Legge di Mosè) alla giustizia di Dio; 4 poiché Cristo è il termine della legge, per la giustificazione di tutti coloro che credono.» (Romani 10:3-4)

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