Cosa insegna la storia di Anania e Saffira?

Era il 2014 quando Bobby Davis, pastore di una chiesa del Connecticut, al termine dell’incontro domenicale decise di confessare alla comunità di aver tradito sua moglie diversi anni prima. Dopo la confessione, alcuni dei presenti gli hanno urlato contro, manifestandogli tutto il loro disprezzo. Altri invece gli hanno gridato “ti perdoniamo” ma in mezzo a questo trambusto il pastore di 72 anni, si è inginocchiato ed è morto per via di un infarto.

Questa storia (vera) ha molti punti in comune con un altra storia che troviamo nella Bibbia, quella di Anania e Saffira che avevano mentito alla chiesa e a Dio proprio come il pastore.

Dio non ha ucciso Bobby ma Anania e Saffira?

Per quello che ho letto su vari siti web, nessuno ha incolpato Dio per la morte di Bobby, ma leggendo alcuni commentari e ascoltando alcune prediche sarebbe Dio l’autore della morte di Anania e Saffira.

Quando iniziamo ad imparare che Dio è buono e misericordioso, la nostra mente tende a gravitare verso quelle storie che sembrano dire il contrario come ad esempio Atti 5:1-11 dove leggiamo appunto, la storia di questa coppia.

La morte di Anania e Saffira è dibattuta dalla chiesa ormai da secoli. Perché sono morti? Dio li ha uccisi? Perché Dio li ha uccisi? Dio uccide quelli che mentono?

Domande come queste hanno fornito materiale per innumerevoli e spaventevoli sermoni rendendo molti figli di Dio insicuri riguardo all’amore del loro Padre. Portando confusione, ansia e pensieri diabolici come questo: Se qualcuno muore o si ammala è perché Dio AMA correggere i suoi figli.

No, no, no e 1000 volte no! Non è affatto questo il significato della storia e Dio non ci ama in questo modo.

Allora cosa sta succedendo in questo passaggio? Cosa sta dicendo veramente Luca?

Di solito viene insegnato che, poiché Anania ha mentito allo Spirito Santo, Dio l’avrebbe ucciso. Ma il testo lo dice veramente?

«Anania, udendo queste parole, cadde e spirò. E un gran timore prese tutti quelli che lo udirono.» (Atti 5:5)

Da nessuna parte in Atti 5:5 viene detto che Dio uccise Anania. Il testo dice solo che “cadde e spirò“.

Lo stesso vale per sua moglie:

«Allora Pietro le disse: Perché vi siete accordati a tentare lo Spirito del Signore? Ecco, i piedi di quelli che hanno seppellito tuo marito sono alla porta e porteranno via anche te. Ed ella in quell’istante cadde ai suoi piedi e spirò… »(Atti 5:9-10)

Anche qui, da nessuna parte viene detto che Dio uccise Saffira ma solo che “cadde ai suoi piedi e spirò“.

Inoltre, quando Anania e Saffira morirono, ci viene detto che

«…un gran timore (dal greco phobos = paura) venne su tutta la chiesa e su tutti quelli che udivano queste cose.» (Atti5:11).

Ora, siccome Dio è amore, e l’amore perfetto scaccia ogni paura (1 Giovanni 4:18), dovremmo essere ulteriormente portati a credere che dietro a questo omicidio non c’era Dio.

Allora, chi li ha uccisi?

Dal momento che non esiste una prova definitiva che Dio abbia ucciso questa coppia, dobbiamo guardare un po’ più nel profondo, partendo dai nomi che Luca menziona. Perché non credo che siano stati messi li per caso.

Infatti Anania, che deriva dal nome Chananyah  significa “Dio è misericordioso o la grazia di Dio” mentre Saffira significa Zaffiro, che secondo la tradizione ebraica è il minerale su cui Mosè ricevette i Dieci Comandamenti. In più, lo zaffiro era posto anche sulla corazza (Efod) dei sacerdoti dell’antico patto che rappresentava la legge e il giudizio. (Esodo 28:18)

Quindi, proprio in questa storia abbiamo la grazia (Anania) e legge (Saffira) sposati tra di loro. Ciò che Luca vuole dirci è che quando mescoliamo la straordinaria grazia di Dio con la legge, possiamo andare incontro a seri problemi, dovuti al fatto che avremo un’errato pensiero su chi è Dio.

Mi spiego meglio, quando Anania sentì le parole di Pietro:

«…Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio» (Atti 5:4)

pur non trovandosi più sotto l’antico patto, nella sua mente deve essere riemerso quello che invece la legge diceva:

“Quando avrai fatto un voto al SIGNORE tuo Dio, non tarderai ad adempierlo poiché il SIGNORE, il tuo Dio, te ne domanderebbe certamente conto e tu saresti colpevole;” (Deut. 23:21)

Anziché credere alla buona notizia che i loro peccati erano già stati giudicati alla croce (Rom 8:1-2). Anania e Saffira decisero di credere alla menzogna che Dio era arrabbiato a motivo del loro peccato e che dovevano pagarla in qualche modo. Fu proprio in quel momento che il senso di colpa li oppresse cosi tanto che come il pastore Bobby morirono.

Questo è l’effetto di quando la Grazia viene mescolata con la legge, ci lascia pieni di sensi di colpa.

Vivi sotto la Grazia e non avere paura

Forse starai pensando che sia una forzatura interpretare la storia attraverso il significato dei nomi ma ricordati che la Bibbia non riporta mai dettagli senza un senso. Infatti a conferma di questo, qualche capitolo dopo, quando Luca descriverà la conversione di Paolo che rimase cieco per tre giorni dopo la caduta da cavallo sulla via di Damasco, la prima persona che vide chi fu? Un discepolo di nome Anania, che come già detto significa, la grazia di Dio (Atti 9).

Coincidenza? Non credo. Ma ti dirò di più, al recuperò della vista accanto ad Anania non c’era nessun’altro, l’unica cosa che l’apostolo vide al momento della sua rinascita in Cristo, fu solamente la Grazia di Dio. Questa è una stupenda  immagine di come tutto il ministero di Paolo sia stato contraddistinto unicamente dalla SOLA GRAZIA e non dalla legge mescolata con la grazia.

Dunque, anche a noi come a Paolo, Dio ha posto davanti ai nostri occhi solo “Anania”, la Sua grazia, senza “Saffira” la legge, perché desidera che io e te viviamo costantemente sotto di essa.

Se mai dovessi ascoltare un sermone o un messaggio che ti lascia timoroso e incerto sull’amore del Padre, rifiutalo. Le parole possono provenire dalla Bibbia, ma lo spirito dietro di esse non sempre vengono dal Signore.

Dio non ci ha dato uno spirito di paura (2 Tm 1:7). Anzi, ha riversato il suo amore nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo (Romani 5:5) che cercherà sempre di ricordarti che sei il figlio tanto amato di Dio.

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