L’inganno della forza

La Bibbia è sorprendentemente chiara su come possiamo essere maledetti o benedetti. E lo fa raccontandoci la storia di due uomini che ebbero destini completamente differenti: Uzza e Obed-Edom.

Probabilmente ricorderai il primo uomo che morì mentre stava trasportando l’arca a Gerusalemme. Ma non il secondo che si perde tra i tanti eventi che accadono nel capitolo dove è menzionato.

Nel libro di 2 Samuele, Davide stava trasportando l’arca (figura di Cristo) da un luogo dove fu trascurata per più di 20 anni la casa di Abinadab in Efrata, ad un luogo dove sarebbe stata onorata cioè nella centralità d’Israele a Gerusalemme.

3 Misero l’arca di Dio sopra un carro nuovo e la portarono via dalla casa di Abinadab …(2 Samuele 6:3)

Accompagnato da 30 mila persone Davide va a prendere quest’arca. Durante il viaggio c’era lode, adorazione e musica suonata abilmente. Tutto stava procedendo per il meglio fino a quando, giunti nell’aia di Nacon a causa del terreno disconnesso l’arca comincio ad inclinarsi ed Uzza che la stava scortando per paura che potesse cadere stese la mano e morì.

Quando giunsero all’aia di Nacon, Uzza stese la mano verso l’arca di Dio per reggerla, perché i buoi la facevano inclinare. 7 L’ira del SIGNORE si accese contro Uzza; Dio lo colpì per la sua empietà ed egli morì in quel luogo vicino all’arca di Dio. (2 Samuele 6:6-7)

Quante volte avrai letto questa storia cercando di dare una spiegazione del perché Dio, per una cosa cosi banale uccise quest’uomo. Voglio dire, tutto quello che fece fu solo allungare la mano per stabilizzare l’arca. Molti di noi avrebbero fatto la stessa cosa.

Come essere maledetti 

Perché Dio lo ha ucciso?

La risposta sta nel nome. Uzza significa “la mia forza” o “forza dell’uomo”.

Il motivo per quale Dio uccise quest’uomo fu perché Uzza credeva che fosse responsabilità sua “salvare” Dio. Dimenticandosi però che Dio non ha bisogno di essere aiutato.

Tutta questa triste storia è un’immagine di quando vogliamo vivere la nostra giustizia che abbiamo ereditato in Cristo Gesù, non più per fede ma per opere. Questo è il motivo per cui molti cristiani oggi muoiono spiritualmente perché vivono cercando di fare qualcosa per Dio.

Cercano di santificarsi dimenticandosi che sono già santificati, cercano di mantenersi salvi dimenticatosi che sono già stati salvati. Cercano di ottenere delle benedizioni da parte di Dio, dimenticatosi di essere già benedetti di ogni  benedizione in Cristo Gesù.

Fanno tutto questo perché stanno cercando di bilanciare la grazia con la legge.

So che è allettante vivere nell’equilibrio ma con Dio questo non è possibile. O vivi sotto la grazia o vivi sotto il lavoro dei tuoi sforzi. Non puoi vivere in entrambi perché l’ una esclude l’altra.

Come essere benedetti

Se vivere come Uzza è la chiave per essere maledetti la Bibbia ce ne offre un’altra di gran lunga migliore.

Quando Uzza morì, Davide era adirato e spaventato al punto che ebbe paura di spostare l’arca. Fra tutte le 30 mila persone nessuno voleva stargli vicino, figuriamoci portasela in casa.

Ma nei pressi dell’accaduto c’era un uomo di nome Obed-Edom. Al quale chiesero se voleva tenerla in casa sua.

10 Davide non volle prendere l’arca del Signore presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Edom a Gat. 11 L’arca del Signore rimase tre mesi in casa di Obed-Edom a Gat, e il Signore benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa. (2 Samuele 6:10-11)

Chi era Obed-Edom? Alcuni dicono fosse un levita ma il testo ci dice che proveniva da Gat (2 Sam. 6:10), una città della Filistea. In più il nome “Edom” era uno degli appellativi dato ad Esau da cui discendono gli edomiti. Quindi quest’uomo non era un ebreo ma un gentile. Ricordi chi altro veniva da Gat? Golia, il gigante sconfitto da Davide.

Strano da credere ma Dio benedì per 3 mesi un’uomo escluso dal patto e per di più storico nemico degli Ebrei un Filisteo. Cosa che invece Dio non fece con Abinadab, il sacerdote ebreo, che ebbe in casa sua per 20 anni l’arca. Infatti la Bibbia non menziona mai che il Signore lo abbia benedetto, anzi l’unica cosa che Abinadab ricevette fu la morte di suo figlio Uzza.

Ma anche qui dobbiamo farci la domanda: Per quale motivo Dio scelse di benedire un gentile escluso dal patto?!?

Ancora una volta la risposta si nasconde nel significato del nome. Dove Obed signifca”servo”; mentre Edom significa “rosso o sangue”.

Letteralmente il nome Obde-Edom è “servo del sangue”.

In altre parole quest’uomo ha avuto un apprezzamento del sangue più grande di chiunque altro in Israele. Perché deve aver sentito o imparato che Dio ama le offerte di sangue e non la forza dell’uomo.

Deve aver imparato almeno 4 cose sul sangue:

1.Che Dio fece per la prima volta un sacrificio di sangue per coprire le nudità di Adamo e Eva (Genesi 3:21)

2.Che Dio preferì l’offerta di sangue di Abele piuttosto che quella di Caino che era un offerta di opere (Genesi 4:4-5)

3.Che l’angelo della morte durante la notte della fuga di Israele dall’Egitto passava oltre perché vedeva il sangue sull’architrave delle case (Esodo 12:13)

4.Che i sacerdoti nel giorno dell’espiazione versavano il sangue di animale innocente sul propiziatorio (il coperchio dell’arca). E in quell ‘anno Israele non solo aveva i peccati perdonati ma poteva aspettarsi raccolti abbondanti, vittoria sui nemici e diverse benedizioni. (Levitico 16)

Quindi Obed-Edom, non era cosciente della legge, era cosciente del sangue. E poiché non era cosciente della legge, non era cosciente del peccato. Sapeva che qualunque peccato avesse commesso, il sangue se ne sarebbe preso cura. Questa consapevolezza portò Obed-Edom ha fare una cosa semplice in quei tre mesi che ebbe l’arca in casa: cospargere il coperchio dell’arca con del sangue. Fu questo che portò Dio a benedire la sua casa.

Da quel momento in poi Obed-Edom non lasciò più l’arca, capì che ovunque andasse le benedizioni la accompagnavano. Allora si convertì al giudaismo e Dio lo fece portinaio nel tabernacolo di Davide (1 Cronache 15:24)

Diamo valore al sangue 

Obed-Edom stava profeticamente dando valore al sangue di Gesù.

Allo stesso modo dobbiamo tornare a stimare il Suo sangue. Perché quanto più apprezziamo il sangue di Cristo, tanto più saremo consapevoli della nostra giustizia per fede.

Ecco come siamo benedetti oggi, amico. Dio ci benedice come se fossimo Gesù e sai cosa siamo in Cristo Gesù; noi siamo la giustizia di Dio. Gesù ha preso il nostro posto in modo che noi prendessimo il suo e tutto ciò che oggi Egli merita anche noi lo meritiamo, alleluia!

Vuoi un modo pratico per stimare il suo sangue? Fai la cena del Signore spesso. “Fate questo in memoria di me finche io vengo“.

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