Come alimentare il dubbio

Quando andavo all’università ricordo alcuni studenti che facevano domande a tonnellate durante le lezioni. Non avevano paura di sembrare stupidi o di essere gli unici a non capire. Erano solo più coraggiosi degli altri. Infatti tra le domande che ponevano, spesso c’erano quelle che avrei voluto fare io che per via della vergogna non facevo.

Ma in quegli anni ho imparato che fare domande è un po’ come pescare con una rete. Una volta gettata non sai cosa tirerai su. Potrebbe essere un pesce, il cerchione arrugginito di un auto, un’ancora o addirittura il nulla. Tutto dipende da come gettiamo la rete.

Cosa c’è di bello nel fare le domande?

Qualcuno una volta disse: “Una buona domanda rappresenta metà della saggezza”. A volte siamo più concentrati nel tentativo di trovare soluzioni ai problemi, dimenticandoci però quanto siano preziose le buone domande perché le domande possono aprire porte a rivelazioni inaspettate cambiandoci di conseguenza la vita.

È utile fare domande ma dobbiamo fare in modo che siano buone.

Guarda Gesù, Lui amava fare buone domande. Le faceva ai discepoli, ai farisei e alla gente che lo seguiva:

Chi dice la gente che io sia? (Marco 8:27)

Cosa vuoi che faccia per te? (Marco 10:51)

Cosa è più facile dire: i tuoi peccati ti sono perdonati? Oppure alzati e cammina? (Matteo 9:5)

Queste domande erano buone perché avevano lo scopo di condurre le persone ad una rivelazione più grande di Gesù e della grazia di suo padre.

Ma ahimè come esistono le buone domande esistono anche quelle cattive che hanno l’obbiettivo di portarci fuori strada. La cattive domande spesso sono dettate dalle denominazioni alle quali apparteniamo, dalle nostre esperienze o dalle circostanze che viviamo.

Una cattiva domanda non è cattiva perché stupida o banale ma è cattiva perché ci allontana dalla saggezza, ci distrae dalla verità, ci impedisce di trovare la risposta e soprattutto alimenta in noi il dubbio. Vuoi un esempio?

Come può Satana scacciare Satana?” (Luca 4:22).

Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?” (Gen 3:1)

Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret? (Gv 1:46)

Anche qui avrai notato che lo scopo delle domande sbagliate è distrarci da Gesù e Dio per porre l’attenzione su di noi. A volte questo tipo di domande crediamo che ci servano per “ragionare”. Ma in realtà non lo fanno, hanno solo il potere ti farci dubitare. Sostituendo la fede con l’incertezza.

Dopo l’ultimo articolo sulla prosperità di Abramo mi sono state poste queste domande:

1.Se è nella volontà di Dio guarire, perché nella mia famiglia ci sono malati?
2.Come mai la mia amica è morta nonostante le preghiere?
3.Se ho chiesto al Signore di liberarmi perché sono ancora schiavo di quel peccato?
4.Se Dio fa prosperare i credenti come mai alcuni sono poveri?

Riesci a vedere lo schema? Tutte si basano su esperienze personali. Questo tipo di domande non fanno altro che alimentare l’incertezza e il dubbio riguardo l’amore di Dio. Infatti è per questo che molti arrivano a credere che non sia sempre volontà di Dio guarire e benedire. E sarebbe anche vero se guardassimo solo alle nostre circostanze. Ma la realtà che troviamo nei vangeli è un altra: quando Gesù era sulla terra non guarì “alcuni ed altri no” ma tutti (Matteo 12:15) perché era venuto a fare la volontà del Padre.

Fai la domanda giusta

Capita di farsi delle domande sbagliate, succede anche a me. A volte mi chiedo perché mio padre sia morto all’ età di 59 anni nonostante abbia pregato per lui. O come mai una mia sorella in Cristo sia morta di tumore alla giovane età di 50 anni dopo che in deversi avevano pregato per lei. Tante domande mi faccio! Ma una cosa é certa, che più persone vengono guarite quando preghiamo che quando scegliamo di rimanere in silenzio. Perché la volontà di Dio è guarire e il nostro compito è pregare per loro «…imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno» (Marco 16:8)

Qualsiasi domanda che ti distrae da Gesù o ti fa dubitare della sua Parola, è una cattiva domanda. Ti porterà in posti in cui non vuoi andare, proprio come la domanda del serpente che portò Adamo ed Eva dove non volevano andare. Ma sii come Gesù che faceva buone domande per portare le persone ad una comprensione più profonda dell’amore che Dio ha per noi.

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