La Riforma e la legge

Il 31 ottobre non è solo Halloween è anche il “Giorno della Riforma”, in cui si ricorda Martin Lutero quando affisse le sue 95 tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg dando inizio alla Riforma, nel 1517.

Questa riforma portò nel sistema religioso di allora un modo completamente nuovo di relazionarsi con Dio, con la Chiesa e con la legge. L’aspetto che mi ha incuriosito è che nella Formula della Concordia , la Dichiarazione di fede luterana, alla legge vengono attribuiti tre scopi che sono cosi esposti:

La Legge fu data affinché: gli uomini selvaggi e disobbedienti potessero essere frenati; l’uomo riconoscesse il proprio peccato; ed una volta rigenerato potesse avere delle regole secondo cui vivere. (Fonte)

Riassumendo, per i riformatori la legge sarebbe:

  1. Un freno: perché frena il nostro peccato.
  2. Uno specchio: perché ci mostra il nostro peccato.
  3. Una guida: perché ci indica la perfetta volontà di Dio.

Approfondiamo ora questi tre punti.

La legge è un freno?

In parte. La legge non cambia il cuore degli uomini, ma attraverso la paura di un castigo potrebbe frenare l’ insorgere di un peccato.

Prendi ad esempio il settimo comandamento “Non commettere adulterio”, al tempo di Mosè chi commetteva questo peccato doveva essere messo a morte (Levito 20:10).

Ovviamente, sapere di essere lapidato per adulterio, avrebbe portato le persone a pensarci non una, ma due volte prima di infrangere il comandamento. Questo però non gli avrebbe comunque impedito di commettere adulterio, infatti secondo Gesù, il solo pensiero di andare a letto con un altro uomo o con un altra donna è peccato (Matteo 5:28).

Prendiamo ad esempio Paolo che non si rese conto di avere un problema con la concupiscenza fino a quando la legge gli disse di non concupire:

7 Che diremo dunque? Che la legge è peccato? Così non sia; anzi io non avrei conosciuto il peccato, se non mediante la legge; infatti io non avrei conosciuta la concupiscenza, se la legge non avesse detto: «Non concupire». 8 Il peccato invece, presa occasione da questo comandamento, ha prodotto in me ogni concupiscenza (Romani 7:7-8)

Quindi la legge non ti dà il potere di vincere il peccato; dà il potere al peccato di vincerti. Questo è il motivo per cui la chiesa non ha il compito di predicare la legge come restrizione, perché usare la legge per limitare il peccato è come gettare benzina sul fuoco.

La legge è uno specchio?

Si. Lo scopo della legge è renderci consapevoli del peccato e rivelare il nostro bisogno di un Salvatore.

“Non avrei saputo cosa fosse il peccato se non fosse stato per la legge” (Romani 7:7).

Dal Sinai, gli ebrei hanno avuto diversi secoli per imparare quello che la legge voleva insegnargli: che la carne è incapace di affrontare il peccato. Tuttavia, i maestri della legge e i farisei riuscirono ad annacquare la Legge di Mosè con le loro tradizioni e interpretazioni.

Onorando le loro tradizioni più della legge, hanno diluito la legge e rimosso la rivelazione che la legge voleva dargli.

Se alla legge fosse stato permesso di svolgere il proprio lavoro, gli ebrei sarebbero stati preparati e pronti per un Salvatore. Ognuno di loro avrebbe avuto un’esperienza come quella descritta da Paolo in Romani 7. “In me non abita nulla di buono. Oh misero me uomo” e  si sarebbero radunati davanti alla mangiatoia di Betlemme quella notte, dicendo: “È nato Colui che ci libererà dalla maledizione della legge e ci riconcilierà con Dio. Gloria a Dio nell’alto dei cieli!”

Purtroppo questo non successe a motivo della negligenza dei dottori della legge.

Pertanto, la persona che ha più bisogno di ascoltare la legge non sono i “peccatori” – che conoscono già il loro stato (vedi il figliol prodigo) – ma i super moralisti che si considerano migliori degli altri (vedi il fratello maggiore del figliol prodigo).

Ecco perché Gesù predicava spesso la legge ai farisei e ai dottori (Giovanni 7:19). Pensavano di essere giusti ma in realtà erano molto lontani da Dio. Invece con i peccatori, le prostitute e i pubblicani Gesù non fu mai duro e legalista ma pieno di compassione.

La legge è una guida per i cristiani?

Assolutamente No. Gesù ha detto che lo Spirito Santo ci avrebbe insegnato e ricordato tutto (Giovanni 14:26).  “Egli vi guiderà alla verità tutta intera” (Giovanni 16:13). Il cristiano deve essere guidato dallo Spirito vivente di Cristo, non dalla legge.

Dire “la legge è la mia guida” è come dire “che lo Spirito Santo non mi serve”. E per favore non cadere nella menzogna che lo Spirito Santo convince di peccato i credenti. Perché quando pecchiamo non ci vuole fede per guardarsi nello specchio della legge e ammettere che abbiamo fatto un pasticcio. Ci vuole fede per ascoltare lo Spirito Santo che ancora ci ricorda quanto siamo giusti e santi in Cristo Gesù!

Non c’è niente di sbagliato nella legge: è santa, giusta e buona. Ma se proviamo a vivere cercando di seguirla scadremo dalla grazia e ci separeremo da Cristo.

La legge è un precettore

In definitiva la legge è un segnale e come ogni segnale ci indica il posto in cui dobbiamo andare.

Ringraziamo quindi Dio per la legge che non ci frena dal non peccare e nemmeno ci guida, ma ci indica Gesù che è la via, la verità e la vita.

perché il fine della legge è Cristo, per la giustificazione di ognuno che crede. (Romani 10:4)

3 Commenti

  1. Grazie Eze. Sono convinto di tutto. L’unico aspetto che mi lascia perolesso è “lo Spirito Santo ci convince di peccato” e poi prosegue”di giustizia e giudizio”. In effetti non è il solo testo che esprimere in modo semplice e chiaro l’opera dello Spirito Santo, nel convincerci di chi siamo (peccatori che non credono) e di cosa abbiamo bisogno. Il nostro bisogno è capire com’è possiamo relazionarci con Dio. Lo Spirito Santo ha il compito di convincerci che Dio Padre sulla croce ha compiuto il più Grande atto di giustizia in Cristo. Lui è l’unico Mezzo che può metterci in contatto con Dio. E Poi ci convince anche del giudizio su satana e su tutti coloro (Mondo) che lo seguono nel suo destino. Se il testo che hai citato non vuol dire che Parte del lavoro dello Spirito Santo è convincerci, allora cosa vuol dire?

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