Corri, Forrest, corri

Una volta diventati cristiani pensavamo che non avremmo più avuto problemi con le cose del passato, eppure capita di tanto in tanto di sperimentare le stesse tentazioni.

E questo ci sta!!

Se eravamo uomini prima di accettare Cristo, lo siamo ancora dopo averlo accettato perché il nostro corpo e la nostra anima dove agiscono le emozioni non sono ancora stati redenti. Ciò che oggi abbiamo di redento è lo spirito che nessun peccato potrà mai sporcare perché Dio lo ha reso come quello di suo figlio Gesù. (1 Corinzi 6:17)

Resta il fatto però che le tentazioni che abbiamo, spesso si tramutano in peccato ed è li che nascono i problemi. Ripeto, nessuno peccato che potremmo mai commettere ci priverà della salvezza ma ci esporrà inevitabilmente a delle conseguenze.

Tutti i peccati sono uguali?

Davanti a Dio si. Sono le conseguenze ad essere diverse, alcune molto più grandi di altre.

Quella sessuale è certamente tra le più pericolose. Perché quando pecchiamo sessualmente con qualsiasi cosa che è al di fuori del matrimonio come la fornicazione o la pornografia. La Bibbia dice che stiamo facendo del male al nostro corpo:

…Ogni altro peccato che l’uomo commetta è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo.” (1 Corini 6:18)

Secondo la Bibbia quando commettiamo immoralità sessuali, stiamo peccando non contro la nostra mente o il nostro spirito ma verso il nostro corpo che è la sede dove si manifestano le malattie.

Non fraintendermi, Dio non ci punisce mandandoci malattie se cadiamo in questo errore. Quello che voglio dire è che questo peccato può provocare nel nostro corpo qualcosa di contrario alla Sua volontà, ovvero malattie. Infatti  se provi a digitare su Google quali siano gli effetti della dipendenza sessuale tra le tante conseguenze troverai anche la vulnerabilità nello sviluppare malattie.

Amico, Dio non vuole che questo accada nei nostri corpi. Lui ha creato il sesso per permetterci di viverlo all’interno del matrimonio perché sa che fuori da esso le conseguenze sono molto pericolose.

Portesi dire, “ma io non ne sono dipendente, ogni tanto mi capita ma riesco a gestire la cosa”. Ricordati che il diavolo cercherà sempre di minimizzare il problema perché sa che quando cadiamo nella tentazione diventiamo schiavi di questo ciclo:

Prendi la giornata tipo. Ti svegli la mattina e i tuoi piani sono quelli di leggere la Bibbia, ascoltare una predica, insomma camminare con Dio. Ma per via di qualcosa che hai visto la sera prima in tv o qualche ricordo del passato la tentazione arriva. E come ho detto all’inizio è normale che questo accada. Siamo fatti di carne.

Ma solitamente quando la tentazione arriva, arriva anche la fiducia in noi stessi, che ci inganna dicendoci che possiamo tranquillamente gestire con le nostre forze questa tentazione.

Ed è qui che casca l’asino !!

Perché è proprio quando confidiamo in noi stessi che passiamo allo step successivo che è quello di cadere nel peccato. Ed una volta caduti, la nostra anima oppressa dal senso di colpa, si alzerà dicendoci che la prossima volta che tornerà la tentazione dovremmo essere più forti per vincerla.

Ma ahimè è solo un inganno perché cadremo di nuovo.

Il rimedio alla tentazione

La Bibbia però, ci da una soluzione più semplice e allo stesso tempo più potente. Attraverso la storia di Giuseppe:

7 … La moglie del padrone di Giuseppe gli mise gli occhi addosso e gli disse: «Unisciti a me!» 8 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: …Come dunque potrei fare questo gran male e peccare contro Dio? (Genesi 39:7-9)

Nota che al tempo di Giuseppe non c’era ancora la legge di Mosè. Gli uomini non erano stati “istruiti” da parte di Dio su come vincere la tentazione ma nonostante questo Giuseppe chiama la fornicazione «gran male» perché? Perché sapeva che Dio era con lui in quel preciso momento: «Come dunque potrei fare questo gran male e peccare contro Dio?»

Vedi, non hai bisogno di fare qualcosa nella tentazione, hai solo bisogno di sapere che Dio è con te nella tentazione non per giudicarti o punirti (se mai dovessi cadere) ma per darti una via d’uscita.

Nel bel mezzo delle nostre lotte dovremmo imparare a trasformare ogni tentazione in un’opportunità per guardare Gesù e vederci simili a Lui. Proprio come dice Giovanni: «Come egli è cosi siamo noi in questo mondo» (1 Giovanni 4:17). Nel bel mezzo della tentazione possiamo avere la stessa forza di Gesù per uscirne vincitori.

Infatti la storia continua dicendo:

11 Un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro; lì non c’era nessuno della gente di casa; 12 allora lei lo afferrò per la veste e gli disse: «Unisciti a me!» Ma egli le lasciò in mano la veste e fuggì. (Genesi 39:11-12)

Quando hai a che fare con la lussuria inizia a correre come Forrest Gump. Non metterti a pregare. Non metterti ad invocare il nome di Dio. Ma scappa perché questa è l’unica via d’uscita che abbiamo.

Dai Eze è poco cristiana come cosa, sicuramente il nuovo testamento ci dirà cose più “devote”:

18 Fuggite la fornicazione… (1 Corinzi 6:18)

Paolo consiglia la stessa cosa che fece Giuseppe.

Sai perché è importante scappare? Perché se passiamo il tempo a prendere una posizione, a resistere ai dardi infuocati del nemico, insomma, a fare tutte quelle cose che conosciamo, potremmo cambiare idea. Dire: “devo fare qualcosa per la mia tentazione”, è la strada per fallire. E il fuggire non è un fare, come potresti pensare. Fuggire dai nemici è decidere di non combattere e dunque non fare nulla con le tue forze.

Amico, una volta che imparerai a scappare, diventerà sempre più facile vincere la tentazione. All’improvviso scoprirai che stai entrando in un nuovo mondo dove la tua mente è pulita, dove, quando vedi una bella ragazza/o non li vedi più come degli oggetti, ma come persone create da Dio e degne di essere amate. E tutto questo ti porterà (se sei sposato) a dire: “che bella moglie ho, che bel marito che ho”. Ma se stai perseverando nella fornicazione, nell’adulterio o nella pornografia. Il tuo coniuge diventerà nella tua mente sempre meno attraente.

Ormai ne sono dipendente é più forte di me

Gli psicologi dicono che quando ci sentiamo in colpa per qualcosa che abbiamo fatto siamo condannati a ripetere lo stesso comportamento. Infatti il senso di colpa è uno dei problemi più grandi che abbiamo oggi nel corpo di Cristo. Perché fa si che le persone ripetano di nuovo lo stesso peccato.

Allora cosa bisogna fare nel bel mezzo di una dipendenza?

La religione ti direbbe di cominciare a confessare il tuo peccato a Dio. Ma mi permetto di dirti che non risolverai il problema. Sai perché? Perché la confessione ha il potere di renderti cosciente non della tua giustizia ma del tuo peccato.

Infatti spesso succede che quando le persone confessano sono tentate di nuovo. Sia chiaro, non sono contrario alla confessione. Sto solo dicendo che la confessione del peccato era una pratica da fare sotto la legge. Se vivessimo ancora in quel patto come Daniele, Davide o Neemia allora ti direi di farlo. Ma siccome siamo in un patto migliore la vera confessione oggi è dichiarare in mezzo alle nostre sporcizia, che continuiamo ad essere la perfetta giustizia di Dio in Cristo Gesù.

Questo è quello che Gesù fece dire alla donna colta nel bel mezzo di un peccato sessuale, l’adulterio. Gesù le chiese, c’è qualcuno che ti condanna? E lei ripose: “Nessuno, Signore”! (Gv. 8:10-11).

Gesù non le ha detto di confessare il suo peccato, non gli ha detto di spiegargli nei dettagli cos’era successo. Gli ha chiesto solo di confessare che in Sua presenza non c’è più condanna. Questa si che è la vera confessione.

Che meraviglia! Anche quando pecchiamo Gesù non ci condanna. Confessare questo ha il potere di vincere il nostro senso colpa e la nostra dipendenza.

Se sei giunto alla fine dell’articolo ti invito a leggerlo nuovamente. Meditaci sopra!

Nel frattempo la mia preghiera è che lo Spirito Santo ti dia una rivelazione sempre più grande di quanto sia meraviglioso Gesù, di quanto sia perfetta la Sua opera rendetrice per la tua vita e di quanto tu sia profondamente amato da Lui.

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