Va e non peccare più… è possibile?

Solo due volte nei Vangeli Gesù pronuncia la frase “Va e non peccare più”. Una si trova presso la piscina di Bethesda dopo che Gesù guarisce l’uomo infermo da 38 anni (Giovanni 5:14) e l’altra quando salva una donna dalla lapidazione perché colta in adulterio. (Giovanni 8:11)

Le volte che abbiamo letto questi racconti non sono calcolabili  e come me, avrai sempre visto nelle parole di Gesù un invito a lasciare il nostro vecchio stile di vita per cominciare ad essere santi come Lui è Santo.

Ma rileggendo la storia è impossibile non chiedersi, come mai Gesù disse soltanto a questi due di andare e non peccare più? Tutte le altre persone con cui Gesù ebbe a che fare non avevano bisogno di questo consiglio?

Quando Gesù guarì l’indemoniato di Gerasa non aveva forse bisogno di cambiare il suo stile di vita per non permettere altri demoni di ritornare in lui? O la donna di Samaria, non aveva anche lei bisogno di sapere che doveva smettere di collezionare mariti? In fin dei conti la Bibbia stessa dice che «tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio» (Romani 3:23)

Allora, perché solo a quei due Gesù disse quelle parole?

Prima di rispondere a questa domanda premetto di essere a conoscenza di tutti quei versetti dove viene detto che in questa vita è possibile non peccare più (Mt 5:48; 1 Gv 3:4-10). Non per questo però credo che la Bibbia insegni che sia possibile non peccare mai più in alcun modo in questa vita.

Va e non peccare più (Giovanni 5:14)

Ecco, tu sei guarito; non peccare più, ché non ti accada di peggio (Giovanni 5:14)

Alcuni studiosi sostengono che l’uomo era infermo da 38 anni perché aveva commesso un certo tipo di peccato, altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui Gesù disse: “non peccare più, affinché non ti accada qualcosa di peggio

Ho grossi problemi nel credere questo. Primo, perché il testo non dice nulla del genere. Dice semplicemente che era lì da 38 anni (Giovanni 5:5), non ci viene detto perché e cosa sia successo. Secondo, non penso che Gesù stesse minacciando questo pover’uomo con una punizione più grande se avesse commesso di nuovo quel tipo peccato.

Allora come dobbiamo intendere l’affermazione di Gesù: “non peccare più”?

Ebbene, nota che la frase detta dal Signore non è menzionata in occasione della guarigione, bensì in occasione delle minacce che i capi religiosi rivolgono all’uomo guarito mentre lo vedono portare il suo lettuccio di sabato:

Quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all’uomo guarito: «È sabato, e non ti è permesso portare il tuo lettuccio» (Giovanni 5:10)

Perché dico che quell’uomo venne minacciato? Credo che ci sia un parallelo tra la storia di Giovanni 5 e quella di Numeri 15, dove un altro uomo sorpreso a raccogliere della legna in giorno di sabato, fu arrestato e poi lapidato per aver trasgredito il giorno del riposo:

Mentre i figli d’Israele erano nel deserto, trovarono un uomo che raccoglieva legna in giorno di sabato. Quelli che lo avevano trovato a raccoglier legna lo portarono da Mosè, da Aaronne e davanti a tutta la comunità. Lo misero in prigione, perché non era ancora stato stabilito che cosa gli si dovesse fare. Il SIGNORE disse a Mosè: «Quell’uomo deve essere messo a morte; tutta la comunità lo lapiderà fuori del campo». (Numeri 15:32-35)

E in Giovanni 5 i religiosi volevano far accadere più o meno la stessa cosa.

Quindi, quando Gesù dice all’uomo “Va’ e non peccare più, altrimenti ti accadrà qualcosa di peggio”, penso che lo dica con un po’ di ironia facendo cenno con la testa verso i religiosi che lo volevano condannare.

Naturalmente, Gesù sapeva che la situazione era grave. Era vero che se l’uomo non fosse stato attento, i capi religiosi avrebbero cercato di ucciderlo semplicemente perché di sabato portava il suo lettuccio. Infatti, nei versetti successivi, la loro rabbia omicida viene reindirizzata nei confronti Gesù perché fu Lui che disse all’uomo di portare il suo lettuccio:

Per questo i Giudei più che mai cercavano d’ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. (Giovanni 5:18)

Quindi è vero che Gesù ha detto all’uomo di “non peccare più” ma per un semplice motivo: perché i legalisti lo avrebbero potuto arrestare o addirittura uccidere per aver trasgredito la legge del sabato

Sulla base di questo, andiamo a vedere l’altro episodio.

Va e non peccare più (Giovanni 8:11)

Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neppure io ti condanno; va’ e da ora in poi non peccare più» ( Giovanni 8:11)

I capi religiosi stanno per lapidare a morte una donna, ma ad un certo punto Gesù arriva, scarabocchia qualcosa sulla sabbia e, quando non è rimasto più nessuno a condannarla, le dice “va e non peccare più”.

A differenza dell’accaduto di Bethesda, in questo storia il peccato c’è stato veramente perché la donna fu colta in flagrante adulterio.

Secondo la legge levitica la punizione per l’adulterio era la morte per lapidazione:

Se uno commette adulterio con la moglie di un altro, se commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l’adultero e l’adultera dovranno essere messi a morte. (Levito 20:10)

Quando si troverà un uomo coricato con una donna sposata, tutti e due moriranno: l’uomo che si è coricato con la donna, e la donna. Così toglierai via il male di mezzo a Israele.(Deuteronomio 22:22)

La legge richiedeva che non solo la donna fosse lapidata ma anche l’uomo, però nel racconto di Giovanni 8 è presente solo la donna. Come mai? I capi religiosi non sapevano chi fosse l’uomo? No di certo, se avevano colto la donna nell’atto di adultero significa che c’era qualcun’latro con lei. Non sappiamo che fine abbia fatto l’uomo ma sappiamo che c’era.

Infatti, alcuni studiosi ipotizzano che questa donna fosse semplicemente la spettatrice innocente di un piano malvagio architettato da alcuni leader religiosi solo per accusare Gesù (Gv 8:6). Da Giovanni 5:1-18, i capi religiosi avevano cercato alcuni modi per screditare e uccidere Gesù, e ora l’avevano trovato o meglio creato attraverso questa povera donna.

È probabile che la donna fosse in realtà una prostituta, e i leader religiosi hanno visto in lei un’opportunità di dare sfogo al loro male. Se Gesù non la difendeva, avrebbero lapidato una prostituta. Se Gesù l’avesse difesa, allora avrebbero potuto lapidare anche Lui come bonus.

Il piano, ovviamente, non andò come previsto, e Gesù scrisse qualcosa sulla sabbia che fece sgattaiolare via tutti gli uomini. Non sappiamo cosa abbia scritto, ma mi piace immaginare che su quella sabbia Gesù riportò i nomi degli uomini complici di questo piano.

Comunque, una volta andati via tutti, Gesù dice alla donna che non la condanna e di “non peccare più“.

Come mai? Per lo stesso motivo che Gesù disse all’uomo in Giovanni 5, perché i capi religiosi erano in attesa di prenderla e farle la pelle. Ora che erano stati “sgamati” da Gesù, avrebbero senza dubbio cercato un altro modo per  ucciderla.

Fondamentalmente, Gesù le sta dicendo: “Mia bella signora, mi dispiace che tu sia rimasta coinvolta in questo. Ti hanno incastrato per prendermi. Voglio proteggerti da loro, quindi per favore, considera di lasciare la tua professione. Probabilmente cercheranno di incastrarti di nuovo e la prossima volta non ti porteranno da me. Ti uccideranno. Nessuno di noi lo vuole, quindi vai e fai qualcosa di diverso nella tua vita”

Mi commuove la sensibilità di Gesù, è stupendo.

Chiaramente, Gesù non voleva dire alla donna di non peccare mai più in alcun modo. Sapeva, e sappiamo, che questo è impossibile. La stava semplicemente avvertendo del pericolo di continuare nel suo attuale stile di vita

Dunque, è possibile non peccare più?

No, queste storie ci insegano altro:

Primo, non abbiamo il diritto di condannare nessuno. Se Gesù è stato l’unico ad avere il diritto di condannare e giudicare una persona, ma sceglie di non farlo allora è meglio pensarci due volte prima di scagliare la pietra.

Per fare questo dobbiamo astenerci dal fare ciò che Gesù non ha mai fatto ovvero posizionarci come i più saggi, moralmente superiori, o “riparatori” degli altri.

Gesù non ha mai cercato di aggiustare la vita morale delle persone. Amava le persone e offriva loro la vita eterna così come erano, indipendentemente dalla loro vita morale.

Se vuoi giudicare qualcun altro, devi prima essere senza peccato. Ma se sei senza peccato, come Gesù, non avrai alcuna intenzione di farlo.

Secondo, dobbiamo comprendere cos’è il peccato. Spesso pensiamo che il peccato sia un qualcosa che allontani Dio dalla nostre vite, al punto da rifiutarci ed odiarci.

Ma in entrambe le storie Gesù è attratto da queste persone peccaminose, perché il nostro peccato Lo addolora in quanto sa che il peccato ferisce, distrugge le nostre vite, provoca danni emotivi, finanziari, fisici, spirituali e psicologici ed il motivo per cui vuole che smettiamo di peccare è perché desidera il meglio per noi.

Terzo, non possiamo smettere di peccare cercando di smettere di peccare. C’è solo un modo per smettere di fare quello che la nostra nuova natura desidera non fare ed è quando camminiamo con Gesù, invitandolo nei luoghi oscuri della nostra vita.

Quando una stanza è buia, non scacciamo l’oscurità parlando contro di essa, pregando contro di essa e ordinando all’oscurità di andarsene. No, l’oscurità si allontana naturalmente quando la luce entra nella stanza. Vuoi smettere di peccare? Invita Gesù ad entrarvi e osserva la luce del Suo amore che scaccia ogni peccato.

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